Nelle giornate tristi, avvilita o semplicemente annoiata, Venezia si rivela sempre la mia salvezza, la mia "isola" felice.
E sì, perché Venezia è ricca di isole, ognuna più affascinante dell'altra. Ho solo venti minuti di treno da casa mia, e appena scendo, posso recarmi dove desidero grazie alla mia carta Venezia.
È una fortuna immensa, specialmente considerando che non è proprio economico viaggiare in vaporetto da turista.
Venezia offre tanto dal punto di vista culturale e artistico, senza dimenticare la deliziosa cucina e i panorami mozzafiato.
Da quando viaggio in solitaria, ho sviluppato un occhio attento per la fotografia, immortalando dettagli artistici e affascinanti in tutta la città.
Venezia è stata la mia prima musa, la città che mi ha introdotto all'arte e alla fotografia.
Magica, misteriosa e allegorica, ogni angolo è una sorpresa, perché, nonostante la conosca da tempo, ci sono ancora posti da scoprire e angoli da esplorare.
Venezia è molto più di Piazza San Marco; è una città straordinaria che offre un ricco patrimonio oltre alle famose piazze.
Dopo i tempi difficili del Covid, la voglia di viaggiare è cresciuta in modo inarrestabile. Consapevole delle sfide nel raggiungere destinazioni internazionali, ho deciso di indossare lo zaino e iniziare a esplorare le meravigliose isole della mia città.
Ogni isola ha il suo fascino unico, e è un imperdibile tesoro da scoprire almeno una volta nella vita.
Essendo veneziana, ho intrapreso questo viaggio personale per esplorarle una dopo l'altra, scoprendo che ciascuna mi ha regalato sensazioni che non potrò mai dimenticare.
La bellezza naturale, l'arte e i dettagli caratteristici dimostrano in modo eloquente quanto Venezia sia incomparabile e intrisa di ricchezza.
Murano, rinomata isola di Venezia, è celebre per la sua ricca tradizione nella lavorazione del vetro.
La significativa presenza di fornaci a Murano è legata a un decreto del 1291.
La visita a Murano offre l'opportunità di esplorare un museo di rilevanza dedicato alle opere d'arte in vetro.
Per coloro che desiderano una prospettiva più approfondita, è possibile prenotare una visita guidata tramite il seguente link: https://museovetro.visitmuve.it/
Le vetrerie di Murano producono autentiche opere d'arte, disponibili presso numerosi negozi sull'isola.
Questi preziosi souvenir attirano sia i turisti che gli amanti dell'artigianato alla ricerca di pezzi unici per arricchire le proprie abitazioni.
In quale epoca Murano è stata battezzata come l'Isola del Vetro? Volgendo lo sguardo verso un'era più remota, quest'isola è da sempre un incantevole crocevia, un'oasi per viaggiatori che si riposavano tra paesaggi caratterizzati da animi vivaci e riflessi cangianti.
A partire dall'anno 1000, l'arte vetraria si affermò a Venezia, diventando motivo di vanto. Tuttavia, i frequenti incendi causati dalle fornaci, considerando che molti edifici erano in legno, generarono preoccupazioni crescenti.
Per risolvere il problema, il doge di Venezia, Pietro Gradenigo, emise un decreto che obbligava il trasferimento di tutte le vetrerie sull'Isola di Murano.
Dopo la decisione del doge, l'arte della lavorazione del vetro si concentrò esclusivamente a Murano.
I maestri vetrai erano vincolati all'isola e non potevano lasciarla senza un permesso speciale per proteggere i segreti del mestiere.
Nonostante questo, godevano di privilegi elevati e potevano persino sposare le figlie dei Patrizi, venendo considerati alla pari della nobiltà.
Su Murano, tra l'arte del vetro soffiato e processi alchemici, maestri, serventi e serventini contribuivano alla continua evoluzione di questa forma d'arte, rendendo l'isola un tesoro globale.
Per raggiungere Murano, si può prendere la motonave n.12 da Fondamenta Nove a Venezia, con un tempo di sbarco di circa 18 minuti
Mazzorbo, una delle affascinanti isole della laguna veneziana, si distingue per il suo carattere rurale e lontano dai circuiti turistici convenzionali, offrendo un rifugio di fascino e tranquillità.
Situata ad est della più nota Burano, Mazzorbo è un luogo ideale per immergersi in un'atmosfera pacifica e esplorare gli aspetti nascosti e campestri della laguna.
Questo angolo incantato, lontano dai ritmi frenetici del tempo, è facilmente accessibile e sicuramente merita una visita, specialmente se ci si trova nelle vicinanze della magnifica città di Venezia.
Mazzorbo conserva un'atmosfera unica, intrecciata alla sua storia di gloria e declino nel corso dei secoli. I paesaggi rurali e ricchi di fascino che caratterizzano l'isola oggi sono il frutto delle sue vicissitudini storiche.
Fondata nel 640 d.C. come rifugio dagli invasori barbari, Mazzorbo prosperò nel X secolo, grazie alla vivace attività culturale e commerciale legata a Torcello.
I patrizi veneziani arricchirono l'isola con sontuosi palazzi, chiese e monasteri. Tuttavia, dopo il millennio, Mazzorbo iniziò un lento declino, trasformandosi in un'isola prevalentemente agricola, mantenendo al contempo il suo ruolo come luogo di svago per le famiglie benestanti di Venezia.
Oggi, uno dei luoghi di maggiore interesse sull'isola è la tenuta di Venissa, rinomata per la produzione di vino e per il vitigno autoctono veneziano Dorona.
La tenuta Venissa, circondata da mura medievali ben conservate, offre orti e terreni che forniscono ingredienti locali a un'osteria e a un ristorante stellato Michelin.
L'atmosfera fuori dal tempo di Mazzorbo si riflette nei vicoli colorati simili a quelli di Burano e nelle case tipiche. La Chiesa di Santa Caterina, eretta tra il 1283 e il 1291, è il fulcro religioso dell'isola con uno stile gotico-romano e un campanile che ospita la campana più antica della laguna.
La sagra estiva celebra le tradizioni locali, offrendo gustose prelibatezze come le castraure di Mazzorbo, primi frutti dei carciofi dal sapore unico.
L'isola accoglie visitatori per il centro sportivo, il cimitero e il parco giochi, mantenendo viva la sua antica gloria attraverso festività e autentiche tradizioni culinarie.
Burano, rinomata per il suo merletto e le vivaci facciate delle case, si distingue come una delle isole più celebri di Venezia.
Con una popolazione di circa 2.270 abitanti, sorge su quattro isole nella parte settentrionale della laguna veneziana.
Una visita di due o tre ore massimo offre un'esperienza simile a essere immersi in un dipinto vivente, trasportandoci in un luogo incantato e quasi surreale.
Burano, un'isola pittoresca nella laguna settentrionale di Venezia, è celebre per i suoi elementi distintivi: le case dai colori vivaci, la pesca tradizionale, l'antica arte del merletto e il campanile leggermente inclinato.
Le vivaci sfumature delle case affascinano chiunque posasse gli occhi su di esse.
Secondo la leggenda, i pescatori dipingevano le loro case per riconoscerle facilmente al ritorno dalla pesca invernale, quando le nebbie avvolgevano il paesaggio. In realtà, i colori delle case di Burano servono a delimitare e distinguere le diverse proprietà.
Le barche ormeggiate lungo le rive testimoniano che la pesca rimane l'attività principale dell'isola, mentre negli squeri ancora operativi vengono costruite barche a remi.
Il cuore di Burano è Piazza Baldassare Galuppi, realizzata riempiendo un canale.
Qui si trova la Chiesa di San Martino, l'unica chiesa dell'isola, che ospita una magnifica Crocifissione, un dipinto giovanile di G.B. Tiepolo.
Per le caratteristiche calli e i pittoreschi campielli, è ancora possibile incrociare anziane signore abili nel merletto, realizzato con il caratteristico tombolo.
Il Museo del Merletto espone una preziosa collezione di questa antica arte.
Prima di congedarsi da Burano, vale la pena assaporare i "bussolai" e gli "essi", i biscotti tradizionali dell'isola.
L’Isola di Burano si raggiunge da Venezia in vaporetto con 2 linee ACTV di vaporetto diurno e la linea NLN notturna.
Ci sono poi altre linee che prevedono la sosta a Murano e il cambio con la linea 12 verso Burano.
Torcello, nonostante le vicissitudini del tempo, si presenta oggi come un luogo incantevole con scenari mozzafiato.
La Basilica di Torcello, risalente al 639, è un esempio sublime di architettura veneto-bizantina, custodendo il celebre mosaico del Giudizio Universale.
La torre del campanile dell'XI secolo offre uno splendido panorama sulla laguna.
La Chiesa di Santa Fosca, del 1000, celebra il culto delle sante Fosca e Maura, mentre il Trono di Attila, un imponente sedile del V secolo, racchiude leggende e storia giudiziaria.
Il Museo di Torcello comprende il Palazzo del Consiglio e il Palazzo dell'Archivio, testimoni del governo e dell'archivio dell'isola.
Diviso in sezioni archeologiche di pregio, il museo raccoglie reperti dalle epoche latina, bizantina e medievale.
Il Ponte del Diavolo, senza parapetti, è avvolto da misteriose leggende.
Una narra di un patto con il Diavolo per amore, mentre un'altra attribuisce la sua costruzione al Diavolo stesso.
Il ponte è una tappa imperdibile, avvolta da suggestioni misteriose e uno scenario perfetto da immortalare.
Torcello, oggi tranquilla e frequentata da pochi turisti, racconta una storia affascinante di passato glorioso.
Fondata durante l'Impero Romano, diventò il rifugio del vescovo di Altino nel 638, seguito da molti cittadini sfuggiti alle invasioni barbariche.
Nel VII secolo, l'isola fu oggetto di sviluppo con bonifiche, frutteti, e crescita urbana e commerciale.
Con un picco di circa 20.000 abitanti, Torcello prosperò culturalmente e commercialmente fino al XV secolo.
Problemi sanitari e la vicinanza a Venezia portarono al declino, con molti edifici in rovina.
Tuttavia, l'isola mantiene la sua personalità distintiva e un fascino intramontabile.
Torcello, a breve distanza da Burano, si raggiunge facilmente con il vaporetto ACTV da Venezia.
Il percorso è condiviso con Burano: dalla zona Fondamenta Nove, la linea 12 porta a Burano, da cui si prende la linea 9 per Torcello ogni 30 minuti.
Il viaggio da Venezia a Burano dura circa 50 minuti, mentre da Burano a Torcello solo 5. Un'alternativa è un'escursione in barca per esplorare le isole veneziane, ognuna con scorci indimenticabili.
Sant'Erasmo, situata nella porzione settentrionale della Laguna di Venezia, è la più grande tra le isole di questa regione, estendendosi per 4 km in lunghezza e con una larghezza che in alcune zone raggiunge addirittura 1 km.
Comunemente nota come il "giardino di Venezia", Sant'Erasmo offre una bellezza sorprendente, creando un'atmosfera unica per coloro che apprezzano la natura e cercano relax, lontano dalla vivacità della città.
In questa isola ci son in particolare due luoghi di interesse da visitare;
La chiesa del Cristo Re fu istituita nel 1926 come parrocchia di Sant'Erasmo e consacrata tre anni dopo.
Progettata da Brenno Del Giudice, l'edificio a tre navate presenta una facciata interessante e al suo interno conserva un Martirio di Sant'Erasmo, opera della scuola del Tintoretto.
La Torre Massimiliana, costruita tra il 1843 e il 1844 sull'estremità meridionale dell'isola, rappresenta un raro esempio di edificio militare di difesa, eretto durante le occupazioni francese e austriaca.
Circondata da fossati e un argine poligonale irregolare, la torre fu utilizzata come batteria contraerea durante la Seconda Guerra Mondiale e successivamente convertita in ricovero per sfollati e magazzino agricolo.
Recuperata nel 2004 dagli architetti Cappai e Segantini, la torre è stata inserita in interventi di valorizzazione di Sant'Erasmo promossi dal Comune di Venezia.
Attualmente gestita dal Parco della Laguna Nord di Venezia, la Torre Massimiliana ospita eventi culturali e mostre d'arte e fotografia.
Attualmente, Sant'Erasmo si presenta come un'isola avvolta nei toni rilassanti del blu e del verde della laguna veneziana. Un luogo sereno, fuori dalle solite rotte turistiche affollate.
Questo angolo tranquillo e unico è facilmente accessibile con una breve traversata in vaporetto, impiegando solo mezz'ora di tempo, partendo dalle Fondamenta Nuove di Venezia.
Per raggiungere Sant'Erasmo, è possibile utilizzare la linea 13 del vaporetto della compagnia ACTV, che collega Venezia (Fondamenta Nuove) e Cavallino-Treporti.
San Giorgio Maggiore;
Il viaggio di esplorazione inizia da Piazza San Marco, dove ci si imbarca su un vaporetto del trasporto pubblico locale che in soli cinque minuti approda di fronte all'imponente Basilica.
Questo edificio, progettato da Andrea Palladio nel 1565, custodisce al suo interno tesori artistici di Jacopo Tintoretto, Palma il Giovane e Vittore Carpaccio.
Un'esperienza emozionante è salire sul campanile per ammirare uno dei panorami più belli al mondo: la laguna veneziana vista da 75 metri di altezza! Durante le fredde giornate invernali, i fortunati potrebbero assistere al fenomeno dello "stravedamento", quando le vette delle Dolomiti sembrano a portata di mano.
Il tour prosegue con la visita alla Fondazione Giorgio Cini, che include lo Scalone e la Biblioteca del Longhena, il Chiostro del Palladio, il Chiostro dei Buora, il Cenacolo con la riproduzione delle Nozze di Cana e la sala delle fotografie.
Le composizioni musicali di Antonio Fresa, eseguite dall'Orchestra del Teatro la Fenice, accompagnano la visita al labirinto dedicato a Jorge Luis Borges.
Oltre 3.200 piante di bosso creano un dedalo che conduce in un viaggio sentimentale attraverso il tempo e le stagioni della vita.
Il campanile offre il miglior punto di osservazione per apprezzare la ricca simbologia disegnata dalle siepi.
Il percorso di visita si conclude con le Vatican Chapels e il Teatro Verde.
L'audioguida con le musiche di Fresa, il battito d'ali degli uccelli e il vento tra le fronde accompagnano questa passeggiata tra arte, spiritualità e natura, esplorando le dieci "chiese" costruite in occasione della Biennale di Architettura 2018, oggi parte integrante del complesso della Fondazione Cini.
San Giorgio Maggiore rimane una delle mie isole veneziane preferite, ricolma d'arte e immersa nella natura delicata, rispecchia perfettamente ciò che desidero visitare e senza alcun dubbio è ciò che dovremo il più possibile valorizzare e preservare.
San Lazzaro degli Armeni, situata a Venezia, funge da sede principale per la comunità monastica dei Mechitaristi.
Quest'ordine fu fondato nella prima metà del 1700 con l'obiettivo specifico di arricchire spiritualmente la comunità armena, una presenza culturale già consolidata nella laguna sin dal Medioevo.
San Lazzaro degli Armeni, uno dei tesori incastonati nella laguna veneziana, si erge a circa venti minuti di vaporetto da Piazza San Marco. L'isola è completamente dedicata al monastero dell'Ordine Mechitarista.
La sua storia affonda le radici in un passato in cui fungeva da lazzaretto, da cui deriva il nome, finché, nei primi anni del XVIII secolo, la Repubblica di Venezia la assegnò al monaco Mechitar di Sebaste.
L'ordine religioso cattolico fondato da Mechitar, di origini armene, stabilì la propria presenza a Venezia con il sostegno di connazionali impegnati nel commercio locale.
I monaci si dedicarono attivamente allo studio di diverse discipline, distinguendosi come eminenti pensatori delle rispettive epoche. Gli intellettuali armeni si distinsero per la loro straordinaria versatilità di pensiero e la capacità di navigare con sagace agilità nelle complesse dinamiche europee e oltre.
Il monastero ospita una collezione di inestimabile valore, che include centinaia di migliaia di volumi, manufatti pregiati, una statua di Canova e persino la mummia di Nehmeket (la meglio conservata in Europa).
L'attrattiva di San Lazzaro, tuttavia, non si limita all'aspetto artistico; il paesaggio circostante è incontaminato e i monaci producono una marmellata di rose senza pari.
Tra le illustri personalità che hanno visitato l'isola, spicca Lord George Byron, che trascorse diversi mesi nel monastero per studiare la lingua armena. Il suo profondo interesse portò alla creazione di un volume dedicato ai principianti inglesi desiderosi di apprendere questa lingua. San Lazzaro, nel corso dei secoli, è stata una rinomata stamperia, contribuendo significativamente alla diffusione della tradizione armena a livello mondiale.
L'isola si integra perfettamente nell'incantevole contesto di Venezia, conferendole un'atmosfera distintiva e un fascino che la rendono uno dei luoghi più caratteristici e affascinanti dell'intera laguna.
In questo luogo mistico vorrei raccontare un piccolo aneddoto, una esperienza singolare che mi è successa qualche anno fa.
Molti non sanno che dietro al monastero risiede un piccolo cimitero, con tutt’attorno delle sculture rappresentanti degli angeli, questo luogo non è accessibile al pubblico e non è visitabile. Eppure son riuscita a scoprirlo o meglio me l’hanno fatto scoprire, forse, due angeli….
"Mi sono alzata presto e ho preso il treno per la stazione di Venezia Santa Lucia.
Da lì, ho preso il vaporetto n. 20 per raggiungere San Zaccaria, e in dieci minuti sono arrivata sull'isola. Ricordo chiaramente di essere sbarcata in un'isola diversa di Venezia perché per raggiungere l'isola degli Armeni ci sono degli orari prestabiliti.
L'orario previsto per l'arrivo sull'isola era alle 15:10, ma sono arrivata molto prima, grazie alla gentilezza del conducente del vaporetto.
Mi ha fatto notare che non ci sono vaporetti per quest'isola a tutte le ore, ma poiché era praticamente vicina, mi ha fatto questo enorme favore.
Vi posso giurare che messo il piede sull’isola fui inondata da una pace incredibile, un silenzio spettrale e una calma che credo di non aver mai provato fino ad allora. Ricordo bene d’essere stata accolta da un monaco e che mi disse di aspettare un po’ per la visita guidata che avevo prenotato.
Ero in netto anticipo quindi mi misi all’ombra e attesi il mio orario.
Solo che...
Due persone, una coppia, scesero sull'isola e cominciarono a esplorare curiosamente i giardini. Io, ferma ed immobile fino a quel momento sulla panchina, iniziai a seguirli, perché stavo annoiandomi.
Ho goduto di una bellissima panoramica proprio di fronte al monastero e, piano piano, mi sono avvicinata a un cancello aperto.
Il signore si è avvicinato sussurrando, "Siamo soli in quest'isola?!" Li ho seguiti a una certa distanza, e camminando dietro al monastero, mi sono accorta di alcune statue d'angelo.
Mi sono avvicinata e ho capito che quello era un piccolo cimitero armeno.
La sensazione è indescrivibile, ma ricordo di aver versato qualche lacrima. In quel periodo stavo attraversando un momento delicato, e vedere tutti quegli angeli bianchi mi ha emozionato profondamente.
Ho una sorta di ossessione per gli angeli. L'atmosfera era permeata da una luce tersa e limpida, mi sentivo liberata e in pace. Ho accarezzato delicatamente alcune statue e ho cercato di comprendere cosa fosse scritto su alcune di esse, anche se ricordo poco di quanto inciso.
Sono rimasta lì per circa quindici minuti, passeggiando tra le statue, catturando immagini con la fotocamera e vivendo intense emozioni.
Proseguì la mia esplorazione dirigendomi verso la direzione opposta, convinta di ritornare al punto di partenza. Tuttavia, cominciai a sentire sempre più intensamente la fame, e mi ritrovai in un incantevole giardino di frutteti, accanto a un suggestivo vigneto.
Notai una mela invitante e, affamata, la colsi e le diedi un morso succoso.
Col passare del tempo, mi resi conto che l'orario della visita guidata si stava avvicinando.
Con fiducia, pensando che il punto di arrivo fosse a pochi passi, mi incamminai spedita.
Presto, però, mi accorsi che non era così; mi trovai di fronte a un passaggio senza uscita e dovetti tornare indietro, perdendo di vista completamente la coppia.
Da una certa distanza, notai un giovane monaco avvicinarsi a me. Con sorpresa, mi chiese cosa stessi facendo lì. Risposi spiegandogli che avevo visto e seguito una coppia, pensando che quel posto fosse accessibile. Lui mi informò che non c'era nessuna coppia e che quel luogo era privato. Durante tutto il tragitto di ritorno, rimasi perplessa. Forse quella coppia era passata mentre mi ero fermata al piccolo cimitero armeno. Sta di fatto che grazie a loro ho avuto la possibilità di scoprire questo luogo, profondamente spirituale, che mi ha trasmesso molte emozioni e una pace di cui avevo davvero bisogno in quel momento.
Chiunque voi siate, grazie per avermi condotto lì."
Il Lido di Venezia si presenta come una sottile striscia di sabbia, funge da barriera contro le mareggiate del Mar Adriatico, proteggendo Venezia e la sua laguna.
Raggiungerlo è facile e veloce da qualsiasi punto di Venezia; basta salire a bordo di uno dei vaporetti di linea o di un ferry-boat e in breve lo si raggiunge.
Quest'angolo di terra offre una varietà di attività: giornate rilassanti in spiaggia, passeggiate tranquille o giri in bicicletta per ammirare la bellezza naturale e paesaggistica, esplorare le ville liberty e i Grand Hotel per sentirsi un po' VIP, e seguire le orme delle celebrità del cinema.
Il Lido è stato strettamente legato al mondo del cinema fin dal lontano 1932. Ogni settembre, nel suggestivo Palazzo del Cinema, si svolge uno degli eventi più attesi: la Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica.
Attori provenienti da tutto il mondo convergono qui per calcare uno dei tappeti rossi più celebri al mondo.
Esplorare l'isola in bicicletta tra le sue bellezze naturali e architettoniche è un'esperienza entusiasmante da condividere con famiglia o amici.
Pedalare fino agli Alberoni, una preziosa oasi naturalistica WWF, percorri le lunghe dighe che conducono ai fari e agli antichi Murazzi, difensori degli argini contro l'erosione marina e guardiani di Venezia dall'acqua alta.
Da non trascurare di visitare il suggestivo cimitero ebraico, risalente al 1386!
Camminando lungo le strade principali del Lido di Venezia, si rimarrà affascinati dagli imponenti e raffinati Grand Hotel e dalle raffinate residenze in stile liberty.
Questi edifici narrano un passato di eleganza, ricchi ospiti e viaggiatori colti come George Byron, Goethe, Montesquieu, Percy Shelly, Paganini e Thomas Mann, che ha ambientato la sua 'Morte a Venezia' nel Grand Hotel Des Bains.
Il Lido di Venezia, riconosciuto come una delle isole più celebri, costituisce una sorta di confine tra la laguna e il mare Adriatico.
I suoi undici chilometri di spiaggia dorata, l'atmosfera tranquilla e le affascinanti architetture attraggono ogni anno visitatori provenienti da ogni angolo del mondo.
In aggiunta, troverai tratti di spiaggia accessibili senza costi, ideali per distendersi liberamente, e persino una zona specifica riservata ai nostri fedeli amici a quattro zampe.
Le isole che ho menzionato rappresentano alcune delle principali mete da esplorare a Venezia.
Tuttavia, esistono numerose altre isole meno famose ma altrettanto affascinanti, meritevoli di qualche giorno di visita.
A breve ripartirò, preparerò il mio zaino e esplorerò tutte le isole che non ho ancora avuto l'occasione di visitare.
Dedicando alle isole più sconosciute dei veri e propri articoli.
Vi racconto di Isole, ma perché? dovete sapere che i luoghi che scegliamo sono uno specchio di ciò che noi siamo, le isole son luoghi molto spesso dove risiedono angoli calmi e isolati, dove la natura regna sovrana e dove il silenzio, la discrezione, la lentezza è padrona incontrastata del tempo. Dove si può entrare in contatto profondo sia con noi stessi che con con la natura più selvaggia.
Le isole di cui parlo custodiscono la protezione, la riflessione, la bellezza...Venezia ne è davvero ricca."